
A due anni dall'assassinio di Moro, con la
strage della Stazione di Bologna si compie il ciclo della strategia della
tensione che era nata per tenere lontano il PCI di Berlinguer dal governo del
Paese.
La DC allarga la conventio ad escludendum e
il pentapartito si spartisce il governo e il sottogoverno del Paese.
Un ventennio più tardi, travolto il CAF dalle
inchieste di mani Pulite per il grande sistema di corruzione, l'ex PCI rimane
l'unico partito in grado di governare l'Italia.
Ed ecco che tornano le bombe e le stragi mafiose
del 92-93.
Cambia rispetto agli anni '70 che ora la mafia
non si nasconde più dietro fantomatiche organizzazioni politiche fasciste o
sedicenti rosse, ma scende in campo in prima persona a firmare le stragi.
Al CAF si sostituisce il Berlusconismo.
Un altro ventennio più tardi (l'Italia è piena
di ventennii), travolto il regime di B. dal malaffare e dalla incapacità di
governo, l'unico partito in grado di governare l'Italia è il PD di Bersani. con
le sue lenzuolate di
riforme liberali.
E la storia si ripete: per fortuna non hanno rifatto
le stragi; questa volta hanno usato la TV e i giornali per creare dal nulla
Grillo che togliesse voti al PD e soprattutto estrarre dal cilindro un tal Renzi,
imposto al partito agli italiani a furia di TG e talk-show, di propaganda e primarie
farlocche.
Per fortuna non abbiamo avuto le stragi, questa
volta, ma il disegno, i mandanti e l'azione sono stati i medesimi e il
risultato - il solito - raggiunto in pieno.
Vinse il terrorismo. Vincono le trame della corruzione e delle mafie. Perde l'Italia che, specie al Sud, diviene sempre più povera e sempre più corrotta.
Sono d'accordo solo sulla prima parte. Per il resto, ai tempi delle stragi mafiose nel '92, il PCI già non esisteva più e le formazioni politiche che avevano preso il suo posto non rappresentavano più una minaccia per l'ordine capitalista. Su Grillo poi, tutto si può dire meno che sia stato creato ad hoc per togliere voti al PD, forse ne ha tolti più a Berlusconi.
RispondiEliminaFrancesco