Non riescono a chiedere semplicemente un
chilo di pesche e 3 pomodori. No: gli devono spiegare tutte le recondite
motivazioni che le inducono a scegliere quella frutta piuttosto che altra e
quali sono, invero, i gusti dei consorti e di ciascuno dei figli, maschi e
femmine, fidanzati e non, ma bravi a scuola patentati e militesenti per non
tacer delle nuore che ... al giornodoggi signoramia tantisacrifici e
nonsaipiùcometidevivestire tuttarobacinese, ma dammene proprio duedue che le
uova gli fanno male e che ieri ho fatto pasta alla crudaiola e
mi hanno detto che i pomodori erano un po’ aspri e non me li dare proprio, oggi - eh - se so’ gli stessi di ieri.
Dammi un chilo di pesche, invece, ma
sono quelle dure? Che mio figlio l'altra sera, che era uscito colla ragazza che
si sono rimessi insieme dopo che si erano lasciati - ma è lei che è un poco
strana, ma comunque so' loro che si devono piacere, noi dobbiamo solo sperare
che devono fare la strada giusta - quando è tornato e se la sbucciava, la
pesca, che lui se la sbuccia sempre da solo la frutta, non come la sorella che
se non gliela sbuccio io non se ne mangia proprio, di frutta, mi ha detto che
non le vuole le pesche mollimolli che hanno la buccia più pelosa, vuole quelle
dure come i percochi, ma non i percochi che non gli piace il sapore, vuole le
pesche, ma le vuole dure.
E il fruttarolo colla busta in mano, il
guanto levato, attende l'ordine:
Un chilo di pesche, allora?
Non, non le vedo tanto dure. Quelle
albicocche come sono?
Buone, signora, le ho ritirate ieri.
Ah, che quell, mio marito, da quando ha
avuto quel disturbo, la frutta la mangia sìennò quando è proprio matura, che
certe volte la trova acerba acerba che aspra non gli piace e gli brucia lo
stomaco, che si prende lo sciroppo e le compresse che graziaddio si è ripreso
bene e nonlovogliomancodire ma ha pigliato pure colore sul viso, tanto che la
cammicia che gli ho allargato il colletto l’altra sera, gli andava proprio a
contrasto colla pelle e stava molto bene, che lo disse pure la nuora che
sembrava come un principe, ma le albicocche se non so’ proprio mature gli restano
sullo stomaco.
E tu che stai là, attonito, in attesa da
ormai cinque minuti, dieci minuti e la signora approfondisce i temi: venti minuti e l'auto in sosta sbagliata e la città da attraversare.
Altro?, chiede il fruttarolo con la mano
sempre sospesa prima di dare invio alla bilancia prezzatrice.
Ti batte il cuore; un attimo, dici: un attimo ancora, paga e se
ne va.
Basta, no? Quant’è?
Solo 6 euro.
Apre la borsa, comincia a frugare, cerca
dappertutto, trova il borsellino, estrae una banconota e …
Ma quelle carote, se le metto nel brodo,
mica mi fanno troppo dolce, che quello, mio figlio, il grande, il dottore, sabato passato che gli ho
fatto di nuovo il brodo, non se lo è finito che era troppo dolce, e pure la
ragazza, sai, la figlia di Cristina che è la ragazza di mio figlio, sì, di mio figlio grande, che è
laureata, come no… sssssss, a Bologna è stata, e pure lei diceva che era un poco dolce e…
E prendi coscienza che dopo la
massaia orante ma PRIMA di te, ce ne sono altre due che scaldano la lingua a
bordo campo per l'imminente proprio turno da protagonista sul fruttoscenico e
in quel momento capita, in quel momento capisci che uno possa giungere, delle
volte, a implorare la morte liberatrice.
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