visitatori

venerdì 3 novembre 2017

il FOGLIO non ama Matera



Tutti vanno a Matera. Ma perché?


Questo articolista non capisce cosa ci trovi la gente a visitar Matera; non capisce cosa ci trovi la gente a fare l'amore (per lui l'amore è "copulare in modo ferino e lo dice con tono davvero schifato); non capisce perché mai le donne debbano essere attratte dalla lettura, infatti secondo lui bisognerebbe impedirglielo, opinione pubblicata su “Libero” il 30 novembre 2011 (Togliete i libri alle donne così torneranno a far figli). Che strano: lui i libri li scrive, ma desidera che metà dell’umanità non li legga. Come si spiega questa contraddizione? Ma non sarà per caso che, al contrario, le donne i libri suoi non se li filino proprio? E magari neppure l’autore? E questo, diciamo, lo irrita un tantino?
Questo articolista si occupa di gastronomia, ma non capisce come possa avere successo Carlo Petrini il gastronomo di slow-food che, data la stimabilità internazionale, viene definito da Time-Magazine uno dei pochi “eroi del nostro tempo”. Petrini piace a tutti? E a lui no. Forse perché non è di Potenza. Però, questo articolista neppure concepisce che l’ottimo scrittore potentino Gaetano Cappelli usi termini non italiani, violando la regola autarchica del DUCE che proibì l’uso di parole straniere a salvaguardia della italianità. Eppure: Cappelli è di Potenza. E allora? Come si spiega?
Cosa lo rode?
Questo articolista non capisce la scienza moderna. Secondo lui bene hanno fatto a Napoli a dar fuoco alla Città della Scienza, “dovevano farlo prima!” ha sentenziato con il consueto livore, secondo la illuminata tradizione che volle al fuoco scienziati e pensatori, Vanini, D’Abano, Servet, De Orta, Giordano Bruno e per poco anche Galileo.
La Scienza? L’articolista evidentemente si ferma alla geometria euclidea e alla concezione tolemaica dell’universo: è convinto, cioè, che sia il sole a girare intorno alla terra. Ed è di cattivo umore. Sempre.
Perché il sistema solare - screanzato - disobbedisce alle scritture e soprattutto manca di rispetto alla sua persona rifiutandosi di girare intorno a lui.
E quindi, constatato che al mondo ci sono troppe donne che per giunta leggono libri e vanno con gli altri; appurato che questo mondo è pieno di virilissimi Materani (il che lo fa soffrire oltre misura), assodato che al mondo c’è abbondanza di turisti grulli che visitano Matera, che l’universo è soggetto alla relatività e non gira come piace a lui … lui si arrabbia moltissimo. E se la prende con le donne, con la scienza, con l’evoluzionismo e con l’evoluzione stessa, perdinci: la donna deve stare al posto suo, come ai bei tempi di Gregorio XXIII: sul fuoco. O, in subordine, ai fuochi della cucina,
E inveisce oggi, dalle pagine de “IL FOGLIO” contro Matera con un plus di disprezzo e di livore che davvero non trova spiegazioni.
Forse questo articolista non riesce proprio a capire perché turisti e viaggiatori non corrano da tutto il mondo a visitare non Potenza e le sue bellezze, ma piuttosto la casa natale di lui medesimo?

Forse davvero non si rassegna all’idea che il mondo intero possa non essere interessato alla sua propria eccelsa persona che è la reincarnazione di Arbasino. Già: così va dicendo di sé. Tanto: Arbasino non c’è più e non può più prenderlo a metaforiche salaci pungenti pernacchie per levargli di testa questa convinzione bislacca. 
Questo articolista, avendone inventato addirittura il genere letterario, scrive recensioni, udite-udite … sulle messe. Nientemeno.
Ammirati, dobbiamo esser quindi disposti a ben credere che così fulgido talento gli consentirebbe anche di recensire degnamente il cambio di pneumatici invernali ante-retro, che nel calendario liturgico italiano cade al 15 di novembre, nonché la magia della affettatura rituale del salame pezzente presso le salumerie condotte da pizzicagnoli romantici e romagnoli.
E chissà cos’altro ancora.
Questo articolista non lo conosco, ma me lo immagino scapolo, glabro e maledicente. Non lo dico perché sono di Matera, ma, come dicono a Matera: “quello, è proprio.”

Nessun commento:

Posta un commento