Da dove deriva la
popolare convinzione diffusa – e assurda - che non occorra preparazione per
governare un paese?
Dalla televisione,
temo.
Dai quiz alle prove di
cucina, ai talent, agli amici, ai tronisti, a tutta quella spazzatura che per tenere
incollata la gente a subire spot pubblicitari (unica finalità delle TV),
blandisce il pubblico per farlo sentire, il vero centro - invece – dell’intero
mondo.
I quiz alla Mike Bongiorno con concorrenti preparatissimi che sanno milioni di cose, oggi disturbano lo spettatore che subito comincia a detestare quel concorrente tanto sapiente, che lo fa sentir male: ma chi si crede di essere? pensa e cambia canale.
Se invece il concorrente, nei quiz alla Bonolis, non sa rispondere alle domande più elementari, lo spettatore sente di essere più bravo lui di quello che sta in TV, e si sente gratificato della propria sapienza (ignorando che i concorrenti li scelgono con cura, a bella posta, fra quelli che non sanno rispondere) e non si stacca più da quel programma che lo fa sentire tanto più bravo dei concorrenti-
Tutto ciò al fine di trattenere il pubblico a seguire tutti gli spot che son la ragion d’essere della TV.
Ben presto, lo spettatore medio, scopre di sapere molte più risposte esatte dei concorrenti e coltiva della propria “sapienza” un’idea sproporzionata sino alla convinzione di poter benissimo, lui stesso, vincere ai quiz, allenare la nazionale di calcio meglio del Bearzot di turno e quindi governare il paese meglio di tanti altri.
I quiz alla Mike Bongiorno con concorrenti preparatissimi che sanno milioni di cose, oggi disturbano lo spettatore che subito comincia a detestare quel concorrente tanto sapiente, che lo fa sentir male: ma chi si crede di essere? pensa e cambia canale.
Se invece il concorrente, nei quiz alla Bonolis, non sa rispondere alle domande più elementari, lo spettatore sente di essere più bravo lui di quello che sta in TV, e si sente gratificato della propria sapienza (ignorando che i concorrenti li scelgono con cura, a bella posta, fra quelli che non sanno rispondere) e non si stacca più da quel programma che lo fa sentire tanto più bravo dei concorrenti-
Tutto ciò al fine di trattenere il pubblico a seguire tutti gli spot che son la ragion d’essere della TV.
Ben presto, lo spettatore medio, scopre di sapere molte più risposte esatte dei concorrenti e coltiva della propria “sapienza” un’idea sproporzionata sino alla convinzione di poter benissimo, lui stesso, vincere ai quiz, allenare la nazionale di calcio meglio del Bearzot di turno e quindi governare il paese meglio di tanti altri.
L’immedesimazione con
personaggi pubblici compie il resto dell’opera: quanti sono nel popolo quelli
che hanno pianto alla morte di Carlo Azeglio Ciampi? Pochissimi.
Quanti invece si sono disperati alla scomparsa di Frizzi?
Qui la chiave: Ciampi è lontano, assente e disturba, come i primi della classe: ma chi si crede di essere? Intellettuale, radical chic, ecc.
Frizzi invece è come noi, come me, anzi magari un po’ meno, con quella sua bonomia… quindi mi ci immedesimo e se dovessi votare, voterei per Frizzi che è come me.
E se mi immedesimo in qualcuno, vorrei che fosse quel qualcuno a governare, perché è come se fossi io stesso a governare.
Quanti invece si sono disperati alla scomparsa di Frizzi?
Qui la chiave: Ciampi è lontano, assente e disturba, come i primi della classe: ma chi si crede di essere? Intellettuale, radical chic, ecc.
Frizzi invece è come noi, come me, anzi magari un po’ meno, con quella sua bonomia… quindi mi ci immedesimo e se dovessi votare, voterei per Frizzi che è come me.
E se mi immedesimo in qualcuno, vorrei che fosse quel qualcuno a governare, perché è come se fossi io stesso a governare.
Il M5S dice fanculo a
tutti, beh, proprio come faccio io, privo di argomenti come sono, e quindi è
come me, come noi, uno di noi, e sicuramente, governando come governerei io (che
sono il top) governerà bene, anche se (proprio perché) è “competente” esattamente come me.
La restante parte
l'hanno fatta i talk-show.
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