È giunta l’ora di mettersi in salvo, voltarsi la giacchetta affrettarsi all’uscita e tentare di mescolarsi alla folla degli antiberlusconiani che vede le sue fila ingrossarsi sempre di più.
Era accaduto anche con Craxi: dopo un decennio di consensi diffusi, non si riusciva a trovare più un solo socialista, manco a pagarlo (è quanto dire): erano spariti, come i loro zii dopo la caduta di Mussolini che si tolsero l’orbace e la cimice dalla giacca e si proclamarono antifascisti dalla nascita.
Dopo aver appoggiato il Berlusconismo incondizionatamente per 17 anni, i potentati italiani tentano di rifarsi una verginità, prendono tardivamente le distanze e lanciano proclami antiberlusconiani. Come la Confindustria che gli aveva commissionato la eliminazione dei contratti collettivi di lavoro e la distruzione del sindacato e adesso ormai attacca quotidianamente il governo. Come la Chiesa per la quale il Premier era divenuto l’uomo della provvidenza e che ora comincia a prendere cautamente le distanze dal quel governo dal quale ha incassato laute prebende in cambio dell’omertoso silenzio sulle porcherie personali e sociali che si perpetravano.
Adesso cominciano a saltare dall’altra parte, oltre ai soliti politici, anche attori, giornalisti, conduttori RAI approdati a Rai2 dal quotidiano “Padania” e dalle colonne di ”Libero”, che strillano “la RAI è di tutti!” con una veemenza che manco Santoro… E tanti ancora ne vedremo e tra poco non si troverà nessuno più disposto ad ammettere di aver votato Berlusconi. Già adessoo, per lo più non lo rivelano, molti lo votano nel segreto dell'urna e poi negano, prima e dopo il canto del gallo. (w/cody)*
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