Napolitano: "la critica ai partiti è degenerata in antipolitica che è una patologia eversiva."
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Expo 2015, la “cupola” patteggia: niente carcere per la “nuova Tangentopoli”
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Peggio di tangentopoli del ’92.
Napolitano è giustamente preoccupato che la indignazione popolare
verso i fatti corruttivi di cui è piena la cronaca, porti alla generalizzazione
e alla disaffezione dalla politica.
Non bisogna generalizzare, ma la stampa non aiuta a
distinguere. Non tutti i politici e non tutti i partiti sono corrotti, ma la
stampa sembra alimentare l’idea che sono tutti uguali, che rubano tutti. Questa
idea sbagliata serve a proteggere chi ruba davvero nella cortina fumogena del
ruban tutti. Cortina alzata apposta per impedire all’opinione pubblica di
distinguere fra chi ruba e chi NON ruba.
Per esempio lo scandalo immenso di Roma Capitale vede coinvolto
l’entourage della destra (quelli che scrivono sui muri “Mussolini non rubava” - Lui), la destra estrema, il PDL, e in minor parte esponenti PD, ma non solo non
viene ben precisato che questi approdano al PD dopo numerosi cambi di casacca,
provenendo da mondi cattolico, da PDL da Udeur da Margherita, ma sembra invece
che ci sia il PD nelle questure e che sia Marino il colpevole di tutto e che
comunque so’tutti uguali. È singolare
che circoli massicciamente, anche nel web, la foto di inquisiti a cena col
ministro e un paio di esponenti PD, proprio a rimarcare l’errato messaggio che
sia il PD il corrotto e che comunque so’
tutti uguali. Fa comodo a tanti
lasciarlo credere, ma invece NON SONO
TUTTI UGUALI.
Da Tangentopoli in poi, gli scandali hanno riguardato
ruberie del pentapartito DC PSI PLI maxime del PSDI che vide inquisiti
praticamente tutti i segretari del partito, e poi del CAF, della destra e del centro cattolico e anche della emergente Lega con
i famosi 200 milioni.
Non tutta la politica si dimostrò corrotta: solo una parte della politica.
Il PCI, non fu coinvolto in Tangentopoli, salvo (e basta!! con) la pagliuzza del compagno G, che non può autorizzare, nella sua marginalità, a dire “tutti uguali”.
Non tutta la politica si dimostrò corrotta: solo una parte della politica.
Il PCI, non fu coinvolto in Tangentopoli, salvo (e basta!! con) la pagliuzza del compagno G, che non può autorizzare, nella sua marginalità, a dire “tutti uguali”.
Più vicini ai nostri giorni sono gli scandali MOSE (Lega e PDL), EXPO 2015, (PDL) fondi dei
partiti (Lega e famiglia, PDL, er Batman) Protezione Civile, G8 La Maddalena, G8 L’Aquila
New Town, Regione Lombardia e Piemonte e Abruzzo: ebbene tutti, sempre, massicciamente, riguardano il PDL e la Lega.
Basta sfogliare i giornali e risvegliare qualche ricordo per
valutare quanto marginale sia il coinvolgimento di esponenti della sinistra
negli scandali nazionali e locali e come, quando il malaffare ha lambito il PD,
salvo rarissimi casi, si sia trattato quasi sempre di ex democristiani finiti nel
PD, basti pensare al tesoriere della Margherita.
Eppure, la vulgata vorrebbe che siano tutti uguali, tutti corrotti. Ma non è così.
Eppure, la vulgata vorrebbe che siano tutti uguali, tutti corrotti. Ma non è così.
In Italia dobbiamo convincerci che i politici non sono tutti uguali: molti, moltissimi politici
non rubano, non si arricchiscono, non trafficano, non si lasciano corrompere.
Chi non è in vendita, fa paura: per questo c’è interesse a lasciar credere siano tutti uguali.
Chi non è in vendita, fa paura: per questo c’è interesse a lasciar credere siano tutti uguali.
L’Italia deve capire che ci sono politici onesti e a essi
affidare la guida del Paese.
Se ciò non dovesse accadere, il Paese, la democrazia, sarebbero irrimediabilmente condannati.
Ma è urgentissima una svolta nella selezione del personale politico: i partiti, almeno quelli che possono farlo, debbono allontanare i personaggi discutibili, di moralità dubbia, dai precedenti oscuri e acquisire nei ranghi decisionali e nella amministrazione della cosa pubblica persone rispettabili e capaci, non corruttibili, non in vendita. In Italia ce ne sono, ma negli ultimi decenni si sono o sono stati allontanati dalla politica.
La politica inoltre deve promuovere una selezione rigorosa dei ruoli amministrativi del Paese, stanare i corrotti e prevenire il diffusissimo fenomeno della mazzetta con provvedimenti drastici: la politica non deve aspettare che vengano inquisiti e condannati, li deve buttar fuori prima: adesso, subito, se vuole salvare il Paese.
E' quasi tardi, ma forse si fa ancora in tempo.
Se ciò non dovesse accadere, il Paese, la democrazia, sarebbero irrimediabilmente condannati.
Ma è urgentissima una svolta nella selezione del personale politico: i partiti, almeno quelli che possono farlo, debbono allontanare i personaggi discutibili, di moralità dubbia, dai precedenti oscuri e acquisire nei ranghi decisionali e nella amministrazione della cosa pubblica persone rispettabili e capaci, non corruttibili, non in vendita. In Italia ce ne sono, ma negli ultimi decenni si sono o sono stati allontanati dalla politica.
La politica inoltre deve promuovere una selezione rigorosa dei ruoli amministrativi del Paese, stanare i corrotti e prevenire il diffusissimo fenomeno della mazzetta con provvedimenti drastici: la politica non deve aspettare che vengano inquisiti e condannati, li deve buttar fuori prima: adesso, subito, se vuole salvare il Paese.
E' quasi tardi, ma forse si fa ancora in tempo.
(w/cody)*
bello il sermone domenicale ma è una speranza alla quale ci dobbiamo aggrappare.
RispondiEliminaNon credo che voleremo in alto ma qualche posto scaliamolo nella graduatoria dei paesi più corrotti. Pio
Caro Costantino
RispondiEliminaMi sa che hai dimenticato una parte del tuo mondo…fatto di carte prepagate, conti on line, credit-pay pal e altre filiere di carte on line che fanno naufragare miseramente la modica quantità
Pensa piuttosto a quella generazioni di finanzieri banchieri e politic passati ad altra vita
Dopo aver preso fasci di banconote in valigie o avvolte nei giornali…senza farsi tante domande.
E lo stesso hanno fatto quanti hanno ricevuto gratuita beneficenza
Ora Pro Vobis
(francomartina)