
E qui, si ha da dissentire.
Ma quale nostra?
Gli antichi Greci, nella loro cultura, esprimevano attraverso la
scultura e le arti, la loro idealizzazione pragmatica ed estetica della
bellezza, in armonia con le dinamiche etiche della società: quel popolo
concepiva la bellezza come inscindibile dal buono e aveva il culto del corpo
umano, maschile e femminile.
La loro cultura esaltava la potenza
atletica dei muscoli quale raffigurazione icastica del valore in battaglia e
della virilità intesa come essenza dell’umano e ammirava la bellezza nella
armonia e nella simmetria delle forme, nella concezione esplicita che la bellezza del corpo umano è qualcosa che genera piacere in chi la
osserva in quanto rappresentazione della identità esistenziale di specie e di popolo.

La nostra cultura, al contrario, è fondata
sulla paura del corpo umano, sul rifiuto della nudità che è ritenuta “oscena”;
la nostra cultura, al pari di quella islamica del “gradito ospite”, coltiva e
trasmette da secoli la concezione peccaminosa del corpo, il quale sarebbe fonte
di “peccato” e impurità, portatore di
cattivi pensieri e perdizione. Tanto che, i corpi, nella nostra cultura, devono
essere coperti, segregati, nascosti perché di per sé offensivi dell’estetica, dell’etica e della religione. Ritenere immorali le proprie fattezze, il proprio corpo è il segno definitivo della follia cui una fede può condannare i popoli per secoli interi.

Molti fra noi - Europa 2016 - hanno della donna la identica concezione che vige fra i militanti dell'Isis.
E allora, andiamoci piano a parlare di
difesa della “nostra” cultura; la concezione giudaico-cristiana della donna e del corpo umano è solo un tantino
meno truce di quella dell’Isis e delle altre dittature teistiche del
Medioriente, ma è fondata sulle stesse basi religiose, sulle medesime malate
concezioni che in Mesopotamia ebbero origine e che contaminarono, con il
Cristianesimo, il mondo occidentale.
Le persecuzioni delle donne da parte
della Chiesa e del suo potere bigotto che insanguinarono l’Europa nei secoli
passati traggono origine culturale dal monoteismo nato in Medioriente dove, ancora oggi, si
compiono mostruosità a danno delle donne: segregazione, burka, schiavitù,
mutilazioni, lapidazione.
La nostra cultura sarà “nostra” quando si sarà liberata dalla concezione malata che del corpo
umano - e femminile in specie - certe fedi tramandano di generazione in
generazione ormai da troppi secoli.
(w/cody)*
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