Ministri come Lorenzo Fontana che assieme al suo consulente spirituale, tal don Vilmar,
dichiara che “la fede cattolica ha sempre prediletto la monarchia” e di
considerare l’optimum socio-politico il regno di Carlo Magno, fanno rabbrividire.
Sentire che hanno in
mente di sabotare se non abolire il divorzio, l’aborto, le unioni civili, il
biotestamento e “anche i giornalisti”, fa spavento; leggere che nel novero del
“prossimo loro” non rientrano i migranti e che “le donne con
un libro in mano” sono uno scandalo da evitare, deve allarmare ogni
coscienza civile, ogni essere pensante, ogni spirito democratico.
Senatori come Pillon che bramano ossessivamente la cancellazione dei
diritti acquisiti negli ultimi 60 anni di civiltà, per riportare il Paese e
possibilmente l’Europa indietro all'epoca della Controriforma,
danno il senso concreto del rischio che si sta correndo avendo affidato a
questa gente la guida del Paese, tanto più che si scopre essi rappresentano la
avanguardia di movimenti - minoritari ma agguerriti - che
pretendono, con ogni mezzo, di imporre a tutti i loro
convincimenti - scambiati per verità rivelata - e i loro comportamenti.
Quanto coerenti poi,
siano questi comportamenti, lo abbiamo visto dalla partecipazione al Family
Day di certi personaggi politici, noti per le loro inclinazioni non
certo claustrali.
VIOLENZA CULTURALE è la
definizione esatta delle attività di questi movimenti e dei loro leader se si
pensa alla legge 40, alle obiezioni di coscienza negli ospedali, alla
imposizione del crocifisso nelle scuole e negli uffici pubblici, alla invadenza
clericale nell'informazione e a tutte le altre nefandezze che stanno meditando
di prescriverci.
Costoro pretendono di
essere depositari delle ricette per il bene dell'umanità e pretendono di imporre i
propri costumi agli altri.
In questa parte
dell'Europa, in questa nostra epoca, per nostra fortuna, lo fanno con
manifestazioni pacifiche e tendono legalmente ad abolire diritti tanto
faticosamente conquistati; qualche tempo fa, lo facevano con la brutalità della
tortura, dei roghi e delle esecuzioni capitali.
Come avviene ancora oggi in altre parti
del mondo.
Possiamo dirci
fortunati.
Transitoriamente
fortunati.
La civiltà occidentale li ha costretti a smettere, ma - attenzione - non hanno cambiato idea, no: sono ancora lì pronti a ricominciare con la tortura e la lapidazione a far uscire il maligno dal corpo delle donne.
La civiltà occidentale li ha costretti a smettere, ma - attenzione - non hanno cambiato idea, no: sono ancora lì pronti a ricominciare con la tortura e la lapidazione a far uscire il maligno dal corpo delle donne.
Il papa ieri ha
parlato pubblicamente con l'AIE, cioè con l'ordine professionale degli esorcisti.
Esorcisti !!!
Nel 2018. !
Il Califfo del
sedicente ISIS nei territori del califfato ha organizzato la scuola secondo
la più rigida segregazione sessuale - le femmine separate dai maschi – e con la
introduzione di nuovi programmi scolastici. Primaria materia di studio è la
religione, mentre scompaiono materie come la musica, la
filosofia, l’arte, la sociologia, la psicologia e finanche la storia. Sono
ammesse materie scientifiche, matematica, fisica, chimica, ma vietatissimo
rimane tutto ciò che risulta difforme dal fanatismo religioso, in primis,
ovviamente, l’evoluzionismo darwiniano.
Sono lontani? Non
tanto: solo 50 anni fa, qui da noi, le scuole come le chiese imponevano la
separazione assoluta fra maschi e femmine e le donne dovevano entrare in chiesa
rigorosamente col capo coperto da un velo o da un foulard o una bandana legata
sotto il mento. “Metti il fazzoletto in testa”, si diceva alle
bambine.
Solo 50 – 60 anni fa,
dalle nostre parti, era impensabile per una donna “per bene” uscire a capo
scoperto, senza un velo che coprisse i capelli, il burqua nostrano.
Il consumismo, non
tanto l’evoluzione culturale quanto la moda di importazione, ha da noi
modificato queste condotte almeno nella sfera dell’apparenza, ma nelle midolla
della fede vigente e militante, la sostanza è rimasta quella, la stessa
dell’Isis.
Questi nostalgici del
medioevo, della inferiorità della donna, della sacralità del
maschio padrone, sono sempre in agguato per approfittare di ogni momento
favorevole per riproporre le loro teorie disumane, specie oggi che la
democrazia in Europa sta vivendo stagioni difficili e pericolose.
A questa VIOLENZA
CULTURALE può seguire la violenza sociale della negazione di diritti
fondamentali da parte di chi – ammettono – non ama la democrazia e i suoi
effetti su mentalità e società.
Se non ci si decide a
reagire, e in fretta, questa violenza ci travolgerà riportandoci indietro in
secoli bui, violenti e repressivi che pensavamo – sbagliando – di poter
dimenticare.
leggi qui l'intervista a don Vilmar, consulente spirituale di Fontana.
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