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domenica 30 settembre 2018

la Violenza culturale teocon.


Ministri come Lorenzo Fontana che assieme al suo consulente spirituale, tal don Vilmar, dichiara che “la fede cattolica ha sempre prediletto la monarchia” e di considerare l’optimum socio-politico il regno di Carlo Magno, fanno rabbrividire.
Sentire che hanno in mente di sabotare se non abolire il divorzio, l’aborto, le unioni civili, il biotestamento e “anche i giornalisti”, fa spavento; leggere che nel novero del “prossimo loro” non rientrano i migranti e che “le donne con un libro in mano” sono uno scandalo da evitare, deve allarmare ogni coscienza civile, ogni essere pensante, ogni spirito democratico.

Senatori come Pillon che bramano ossessivamente la cancellazione dei diritti acquisiti negli ultimi 60 anni di civiltà, per riportare il Paese e possibilmente l’Europa indietro all'epoca della Controriforma, danno il senso concreto del rischio che si sta correndo avendo affidato a questa gente la guida del Paese, tanto più che si scopre essi rappresentano la avanguardia di movimenti - minoritari ma agguerriti - che pretendono, con ogni mezzo, di imporre a tutti i loro convincimenti - scambiati per verità rivelata - e i loro comportamenti.
Quanto coerenti poi, siano questi comportamenti, lo abbiamo visto dalla partecipazione al Family Day di certi personaggi politici, noti per le loro inclinazioni non certo claustrali.

VIOLENZA CULTURALE è la definizione esatta delle attività di questi movimenti e dei loro leader se si pensa alla legge 40, alle obiezioni di coscienza negli ospedali, alla imposizione del crocifisso nelle scuole e negli uffici pubblici, alla invadenza clericale nell'informazione e a tutte le altre nefandezze che stanno meditando di prescriverci.

Costoro pretendono di essere depositari delle ricette per il bene dell'umanità e pretendono di imporre i propri costumi agli altri.

In questa parte dell'Europa, in questa nostra epoca, per nostra fortuna, lo fanno con manifestazioni pacifiche e tendono legalmente ad abolire diritti tanto faticosamente conquistati; qualche tempo fa, lo facevano con la brutalità della tortura, dei roghi e delle esecuzioni capitali.
Come avviene ancora oggi in altre parti del mondo.
Possiamo dirci fortunati.
Transitoriamente fortunati.
La civiltà occidentale li ha costretti a smettere, ma - attenzione - non hanno cambiato idea, no: sono ancora lì pronti a ricominciare con la tortura e la lapidazione a far uscire il maligno dal corpo delle donne.


Il papa ieri ha parlato pubblicamente con l'AIE, cioè con l'ordine professionale degli esorcisti. 
Esorcisti !!! 
Nel 2018. !

Il Califfo del sedicente ISIS nei territori del califfato ha organizzato la scuola secondo la più rigida segregazione sessuale - le femmine separate dai maschi – e con la introduzione di nuovi programmi scolastici. Primaria materia di studio è la religione, mentre scompaiono materie come la musica, la filosofia, l’arte, la sociologia, la psicologia e finanche la storia. Sono ammesse materie scientifiche, matematica, fisica, chimica, ma vietatissimo rimane tutto ciò che risulta difforme dal fanatismo religioso, in primis, ovviamente, l’evoluzionismo darwiniano.  

Sono lontani? Non tanto: solo 50 anni fa, qui da noi, le scuole come le chiese imponevano la separazione assoluta fra maschi e femmine e le donne dovevano entrare in chiesa rigorosamente col capo coperto da un velo o da un foulard o una bandana legata sotto il mento. “Metti il fazzoletto in testa”, si diceva alle bambine.

Solo 50 – 60 anni fa, dalle nostre parti, era impensabile per una donna “per bene” uscire a capo scoperto, senza un velo che coprisse i capelli, il burqua nostrano. 

Il consumismo, non tanto l’evoluzione culturale quanto la moda di importazione, ha da noi modificato queste condotte almeno nella sfera dell’apparenza, ma nelle midolla della fede vigente e militante, la sostanza è rimasta quella, la stessa dell’Isis. 

Questi nostalgici del medioevo, della inferiorità della donna, della sacralità del maschio padrone, sono sempre in agguato per approfittare di ogni momento favorevole per riproporre le loro teorie disumane, specie oggi che la democrazia in Europa sta vivendo stagioni difficili e pericolose.

A questa VIOLENZA CULTURALE può seguire la violenza sociale della negazione di diritti fondamentali da parte di chi – ammettono – non ama la democrazia e i suoi effetti su mentalità e società.

Se non ci si decide a reagire, e in fretta, questa violenza ci travolgerà riportandoci indietro in secoli bui, violenti e repressivi che pensavamo – sbagliando – di poter dimenticare.

leggi qui l'intervista a don Vilmar, consulente spirituale di Fontana.




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