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mercoledì 3 agosto 2016

i Vicerè





Mio commento all'articolo di Giovanni Caserta su GIORNALEMIO.IT
Dalla analisi di Giovanni viene spontanea una riflessione sulle sorti della democrazia in Italia: fragile, innestata in un tessuto sociale che, specialmente a Mezzogiorno, ancora largamente nutre una concezione feudale del potere e che stenta a metabolizzare coscienza civica e politica. 
In Basilicata l'aggravarsi della crisi economica, la irrisolta questione meridionale, la assenza atavica di una borghesia imprenditoriale sono fattori che rapinano i nostri territori delle migliori risorse e deportano altrove le speranze di ricambio della classe dirigente.
La mancanza di sbocchi occupazionali e professionali non dipendenti dalla mano politica cristallizza in un sistema familistico di "Vicerè" l'intera struttura economica e sociale della Regione così che con il “potere” può esistere un unico rapporto non dialettico ma feudale, appunto, di sottomissione, tutt’altro che democratico e ben distante dai dettami costituzionali.
Occorrerebbe una nuova stagione di coscienza civile, di disinteressato impegno politico che possa rinnovare la classe dirigente e scardinare il regime dei Vicerè.

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