-
pronto?
-
pro', mi senti?
-
tuttappo'?
-
tuttappo', tuttappo'.
-
hai visto i candidati?
-
eh, tutti a passeggio in mezz'al corso.
-
e i saluti...
-
e i sorrisi...
-
e le mani...
-
il candidato in mezzo e attorno gli
amici della lista...
-
t'ho visto crescere, mi ha detto uno.
-
uno chi?
-
un candidato.
-
a te?
-
a me, dice che mi ha visto crescere...
-
e tu?
-
ma chi lo conosce?
-
e così che fanno, mo lo scopri?
-
e sì.
-
ma che significa?
-
e che ne vuoi sapere tu?
-
è che... è strano.
-
ma tu non tieni due figli da sistemare?
-
due? magari!! So' tre, tutti e tre, che
il grande è stato licenziato!
-
e allora è appresso a me che devi
venire.
-
dici?
-
dico.
-
ma...
-
ma tu a chi dovevi votare?
-
ho promesso il voto al figlio della
vicina.
-
chi? quello alto alto che teneva la
butìc.
-
eh, quello.
-
ma quello non capisce un cazzo.
-
e lo so che non capisce un cazzo, ma se
mi può fare un piacere, meglio che è un amico, no?
-
ma non capisce niente!
-
mi ha detto la madre che... prima di
tutto i parenti e gli amici di sempre, come siamo noi... la prima cosa, il
primo pensiero...
-
ma a stento sa leggere!
-
per me basta che comanda e mi fa il
piacere a me, che ci ho tre figli da sistemare.
-
ah?
-
per il resto a me della politica
nonmenefrega proprio niente, che ti credi?
-
così dici tu?
-
così dici pure tu, o no?
-
io dalla politica non ho avuto mai
niente.
-
ah, see, eccome no...
-
sicuro !
-
IO posso dire che dalla politica non ho
avuto mai niente.
-
eh...
-
sissignore, in tanti anni che voto,
promesse, promesse, e vota a quello che è del popolo e niente, e vota a quello
che è della chiesa e niente, e vota a quell'altro e niente e al fascio e niente
e... mo' basta, se mi fanno incazzare, sai che ti dico? che vado là e gli
scrivo un bel vaffangulo sulla scheda, che siete tutti ladri.
-
e che tu votavi alla sinistra...
-
so' tutti uguali
-
no, quelli della destra mangiano ma
fanno mangiare, quelli della sinistra invece mangiano solo loro e loro, e tu
non avrai mai niente.
-
e a chi devo votare, chi dici tu?
-
a quello che ti ha salutato ieri sera,
me lo ha detto lui di telefonarti, che ti conosce...
-
ma quello è stato acchiappato tante volte
che rubava !
-
e che ti credi? che spendono tanti soldi
a figurine, manifesti e cene e musica e balletti per la bella faccia tua?
-
ah?
-
eh ! spendono che si devono rifare, no?
-
e io?
-
tu lo voti e lui un poco te lo dà pure a
te, hai capito mo?
-
così dici?
-
una mano lava l'altra.
-
ehi, diglielo che io ci ho tre figli...
-
lo sa, lo sa
-
ah, già lo sa.
-
lo sa, lo sa.
-
bah!
-
senti... ehm ...la signorina, senti a
me, falla venire al comitato stasera.
-
ah?
-
eh, portala tu stesso, che sarà contento
e ti vede lui stesso che...
-
vabbu'
-
statti bene
-
cià, uè cià, statti bene pure tu.
-
ciao.
-
e... e grazie, eh!
Nessun commento:
Posta un commento