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domenica 18 marzo 2012

un popolo di santi

Sono stato invitato ad assistere a una recita di bambini dell’ultimo anno delle elementari. Mi sono affogato nei canti e nelle poesie, ma straordinaria è stata l’esperienza perché ho scoperto di colpo che il mondo è cambiato: finalmente. Ho ascoltato i proclami, i convincimenti esposti, ho consultato la cartellonistica e i compiti, e i disegni e i temi e li ho trovati  commoventi. E incoraggianti: tutti amano il loro prossimo, sono contrari alla sopraffazione, amano e rispettano l’ambiente, detestano la violenza, proclamano la tolleranza contro ogni razzismo e ogni discriminazione.
Ero commosso.
Questo centinaio di ragazzi che cresce in questi convincimenti e con questi principi sarà il seme per un vero rinnovamento della società. Intorno a loro cento ci sono gli insegnanti esemplari – tre insegnanti per ogni 25 di loro – e poi quelli delle quarte e delle terze, e di tutto l’istituto, saranno in totale, solamente in questa scuola almeno tremila, ispirati a questi principi.
Ma, pensavo, un po’ tremante: attorno a queste tremila menti, ci sono le loro famiglie, due genitori e almeno un fratellino per ciascun bambino, di certo a loro volta ispirati agli stessi principi, saranno almeno altre 10.000 persone, per un totale, sin ora, di circa 13 mila individui, che hanno in comune un solo credo: Il rispetto della vita, del prossimo e dell’ambiente, il rifiuto della prepotenza, della discriminazione e della violenza.
Mi dicevano degli amici che anche in un'altra scuola, frequentata da un loro figliolo, si insegnano gli stessi principi, e i bambini sono entusiasti di proclamare il loro amore per il prossimo, per i più sfortunati, per la natura, per la pace.
A sentire il nome di questa scuola ho avuto come una vertigine. E’ la più grossa della città, frequentata da almeno 8.000 alunni. Per cui sommando gli insegnanti (3x25allievi) 8000 alunni in classi di 25 per 3, fanno 320 maestri, e calcolando ancora i familiari dei bambini e quelli degli insegnanti, 3 a testa in media, arriviamo a una cifra molto alta, vicino alle 32.000 persone e sommando anche le ottomila della scuola di mia figlia, superiamo le 40.000 persone.
In città siamo 60.000 in tutto.
Perdio, siamo quasi al 70%.
E se a questo numero strabiliante di civilissimi cittadini aggiungiamo tutti quelli che per fede amano il prossimo, non rubano, non inquinano, non dicono falsa testimonianza, non passano col rosso, non ammazzano, non gettano oggetti dai finestrini, non scrivono sui muri, non sfruttano i lavoratori e non desiderano la nonna d’altri, arriviamo alla totalità della popolazione!!
Il 100 per 100 dei cittadini è, senza ombra di dubbio, in odore di santità, roba che madreteresa si fa rossarossa di vergogna per i suoi peccatucci.
Un paese di Santi, di navigatori eccetera eccetera.
Ma allora, scusate, sono curioso: se le cose stanno così, di grazia, ma chi diavolo è che in Italia ammazza, ruba, mente, sfrutta il prossimo, devasta la natura, getta le carte per terra, riscuote mazzette nei lavori pubblici, sputa nelle salumerie, supera i limiti di velocità, si fa raccomandare agli esami e nella carriera, discrimina i negri e gli albanesi e gli albigesi, vende eroina ai ragazzini, corrompe minorenni e funzionari, traffica con gli schiavi per il lavoro nero, evade il fisco e turba la quiete pubblica?
Ho un sospetto. Devono essere i marziani.
I cristiani, certamente NO.

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