Il
rapporto di molti Italiani con la politica è sintetizzato in queste frasi che
ricorrono spesso nelle conversazioni fra concittadini nei contesti più
disparati. Notevole è l’uso del pronome “io” quale strumento per sottolineare
una separatezza, teso a precisare il concetto implicito: io, a
differenza di altri …
Le proposizioni che non cominciano per “io”, invece, hanno contenuti denigratori nei confronti degli “altri”, dai quali l’io continua a prendere le distanze.
Le proposizioni che non cominciano per “io”, invece, hanno contenuti denigratori nei confronti degli “altri”, dai quali l’io continua a prendere le distanze.
La
concezione feudale della cosa pubblica e l’individualismo della separatezza che
traspaiono da questi sentimenti popolari, credo poco abbiano a che fare con la
democrazia compiuta di uno Stato moderno.
Io
non mi interesso di politica
Fra
le tante eredità del fascismo rimane il dichiarare di non interessarsi alla
politica.
Nel
ventennio chi era fascista non si occupava di politica, seguiva il duce e tanto
bastava.
Si
diceva invece dei dissidenti che “facevano politica”, per cui chi si occupava
di politica, per definizione, veniva guardato col sospetto di non esser fedele
al regime.
Da
qui deriva l’automatico paludamento di chi ancora oggi si conforma al potere.
Di generazione in generazione dire “io non mi interesso di politica”
significa dichiarare di non avere idee diverse da quelle del potere costituito.
Io di
politica non ci capisco niente
Sin
dal ventennio e ancor di più nei decenni successivi e oggi maxime, non
esprimere la propria opinione – laddove ce ne fosse una – persegue il fine di
non inimicarsi qualche potente.
Una furbata gretta che diviene massima risorsa in caso di richiesta e ottenimento di favori.
Una furbata gretta che diviene massima risorsa in caso di richiesta e ottenimento di favori.
Politica?
Io mi faccio i fatti miei.
Vero
e proprio inno all'omertà. Anzi, per essere precisi: meta-omertà che ammicca e
promette collusione garantendo il necessario silenzio.
E che
cosa ho avuto io dalla politica? oppure:
Io
dalla politica non ho avuto niente!
E
siamo alla teoresi della corruzione, del voto di scambio e della messa sul
mercato del consenso. Se mi dai il “posto” a mio figlio, l’appalto alla mia
ditta, il favore illecito, la grazia, il tornaconto, ti spetterà il mio voto che
infatti è in vendita.
Se
invece non mi dai niente, la politica diventa
tutto
un magnamagna.
Dicesi
magnamagna di ogni banchetto dove non si è invitati.
Un
santo in paradiso:
La
concezione e l'esercizio del potere dalle parti nostre si intrecciano
strettamente con le tradizioni magiche e religiose.
Che
si fa per avere una grazia da un santo? Si offre denaro al parroco o si
appendono banconote direttamente sulla statua, lo si prega, gli si offre
sottomissione e ubbidienza.
Che
si fa per avere un favore da un politico o da un potente in genere?
I
percorsi sono simili, basta enumerarli e confrontarli con le righe più su.
Basta
guardare cosa accade nelle manifestazioni religiose e in quelle civili. In
entrambe c'è il santo in testa, circondato dai portatori e attorno e dietro i
celebranti i postulanti e i fedeli semplici, a sfilare per le vie della città
sì da essere ben visibili, gli uni e gli altri.
A
mostrar bene, cioè, che il santo è venerato e che i fedeli coram populo si
mostrano solerti e ossequienti. Un monito. In certe zone l'accavallamento delle
condotte conduce a far inchinare la statua del santo davanti alla casa del
potente, con buona pace dei cultori delle onnipotenze trascendenti.
Pronti,
i fedeli, quando il tempo dei favori finisce, a scoprire le 5stelle e
l'antipolitica e a urlare che loro, dalla politica, non hanno mai avuto niente.
Sono
tutti uguali
si
sente ripetere da quelli che per non sbagliare votano sempre dalla stessa
parte.
Destra
o sinistra sono tutti uguali !
ma
da 70 anni votano sempre a destra.
Si
dirà: ma si tratta della parte meno evoluta del paese che deve ancora evolversi
e maturare.
Per
intanto essi votano e determinano, nella loro forte maggioranza, le sorti del
paese intero.
Ma la nostra resta una democrazia delegata
RispondiEliminaFatta di strette di mano, pacche sulle spalle, lettere di presentazione,
e tanti ‘’non ti preoccupare…continua a votare ma senza partecipare, decidere…’’
Una riforma…a quando quella sugli Italiani?
(francomartina)
il popolo ha quello che si merita? eppure non è così perchè ci sono i furbetti ma i più sono persone serie semmai con la testa giù ed il cappello in mano.Oggi noi stiamo meglio dei francesi ma scontiamo le pene per il rispetto delle regole europee- tedesche- e lo facciamo mentre quelli scalpitano. pio
RispondiEliminaE' incredibilmente efficace questa tua istantanea dei luoghi comuni italici nei confronti della politica. In molti di essi ci siamo imbattuti tutti negli anni, anche quando c'era in giro della buona politica....ed anche allora per alcuni erano tutti uguali. Certo che ora...confutarli è un'impresa, ma un'impresa necessaria....! Posso una piccola critica finale?...in tanti che pur abbiamo sempre votato da una certa parte...non abbiamo mai detto (neppure oggi che ti verrebbe di farlo): che sono tutti uguali! Hasta siempre..... (Vito Bubbico)
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