PASQUALE DORIA
scrive:
IL SAPORE DELLA LIBERTA'
DI COSTANTINO DILILLO
LE CONVERSAZIONI A DISTANZA
E LE ANIME FOSSILI DI MATERA
DI COSTANTINO DILILLO
LE CONVERSAZIONI A DISTANZA
E LE ANIME FOSSILI DI MATERA
La felicità può essere espressa in molti modi. Uno di questi,
complice Costantino Dilillo, l'ho registrato poche ore fa. Non ricordo più da
quanto ci conosciamo. Forse con Peppe Lomonaco - un tridente di compagni di merenda
capaci di tutto - da un tempo lunghissimo, per quanto ci distanzia qualche anno
al conteggio anagrafico. Una frequentazione spesso tacita, ma che c'è e procede
anche se trascorrono mesi senza vederci o scambiarci una sola parola. Il filo
del racconto - non è preceduto quasi mai da un'occasione particolare - però, si
svolge. E riprende sempre da dove l'avevamo interrotto. Ma questa volta Cody -
è il nome del suo alter ego - era felice. Ma di una felicità quasi nascosta, non
euforica o sfacciata, eppure evidente. Con il suo solito modo di fare - ogni
volta che deve annunciare una notizia che lo riguarda sembra stia per venire
giù una di quelle verità che le tavole di Mosè fanno sorridere - si è
accomodato non lontano da me e con calma ha pronunciato la frase fatidica: da
oggi sono libero. Tradotto in breve, senza pronunciare la parola pensione, non
ha più un padrone che lo controlla e al quale deve dare conto ogni giorno.
Sguardo sereno anzi, di più, veicolava una inconfondibile condizione di
soddisfazione che non tradiva nulla di esagerato. Ho percepito una quiete
enorme, di quelle vere, che veniva da lontano, lungo un percorso durato più di
quaranta anni. Spero di assaporare quel momento come lo sta vivendo lui che,
invece di beccarsi gli auguri di rito, mi ha immediatamente colto in
contropiede, come dicono i ben informati dei ludi pedatori. Così, quasi senza
farsene accorgere, distrattamente, ha lasciato scivolare sulla scrivania una
creatura editoriale fresca d'inchiostro. Felice e prodigo, mi ha regalato la
pubblicazione ultima nata. Sono sempre tra i primi invitati ai battesimi di
tanto onore. S'intitola "Anime Fossili - Matera l'altra". Nessuna
ridondanza. Le sue cose, scritte o fotografate, spesso commentate da quelle che
sembrano vere e proprie epigrafi, non inseguono alcun clamore. Si presenta
così, essenziale e generoso, come sempre. Immagini a colori e in bianco e nero
intense, accompagnate da parole intinte nel suo personale arcobaleno,
costituiscono gli ingredienti base di una pubblicazione alla portata di tutti.
Ha sicuramente presente da quanto tempo mi misuro con un argomento che
prediligo, conosce le oscillazioni che mi spingono dalle forme fino ai
materiali, siano essi anche solo fantastici, della civiltà urbana. Il racconto
della città per me rimane sempre aperto, possibile a ogni indagine. Quella di
Costantino Dilillo, fa presente intanto il suo amico Aldo Bagnoni
nell'introduzione, procede per "intrecci, consonanze, rispondenze,
combinazioni, il ritmo della città, il ritmo delle parole, il ritmo della luce;
la scrittura del ritmo, la scrittura della luce, la scrittura della città; le
parole della luce, le parole della città, le parole del ritmo". Schioccate
come frecce acuminate, tutte giunte a bersaglio.
Auguri Costantino.
Auguri Costantino.
PASQUALE DORIA
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