La Regione Basilicata ha sottoscritto
nel 2006 operazioni finanziarie ad alto rischio, i cosiddetti “derivati”, che
oggi stanno portando alla perdita di ingenti somme di denaro. Si tratta di
decine di milioni di €uro dei cittadini che la Regione ora tenta di non perdere
invocando - per costose vie legali - la nullità di quei contratti.
Ne ha parlato finanche uno dei TG
locali. Figuriamoci. Con delicatezza e tatto, fra una messa e una parata.
Ma non capita di leggere né di sentire
chiarimenti circa le ragioni che abbiano potuto indurre gli Amministratori di
una Regione piccola e povera come la nostra a sottoscrivere contratti
finanziari tanto rischiosi.
Di fronte alla scomparsa di cifre
altissime che potrebbero bastare a risolvere tanti dei problemi lucani, ci si
aspetta fuoco e fiamme dalla opposizione politica in Regione, ma non si vedono
grandi bagliori; ci si aspettano articoli di stampa circostanziati con i nomi
di Governatore e Assessori che nel 2006, coi soldi dei cittadini, avventatamente
sottoscrivevano contratti ad alto rischio in cui mai avrebbero investito i
PROPRI risparmi. Ci si aspettano notizie e denunce. Ma nulla accade. Non si
sente nulla di tutto quello che una libera stampa dovrebbe fare, una
opposizione degna di questo nome farebbe con energia convincente a difesa degli
interessi dei cittadini. Sulla questione, sfogliando la margherita per sapere
se m’ama o non m’ama, ci si aspettavano inchieste documentate su collegamenti
con incarichi ministeriali per affari regionali di quell’epoca, nomi, connessioni,
legami. Invece, no. Silenzio. La fiera del pepe crusco, la sfilata in maschera,
il meteo e il pallone.
Ne parlano ora solo per farci
sapere che stanno tentando, questi altri, di recuperarne una parte di tutti
quei soldi. Onore al merito, bene. Ma quei derivati furono contratti la cui
firma meritò i rilievi
della Corte dei Conti di Basilicata il cui ex Procuratore addirittura ebbe a definirli
una "vera e propria follia", sottoscritti a forza, nonostante
l’Ufficio Legale della Regione avesse espresso nel 2006 esplicito parere
sfavorevole alla loro stipula. (Il Quotidiano, 2 ago 2016).
Perbacco !
Fanno bene a tentare di
recuperare i soldi, però: divulgare i nomi degli autori di operazioni tanto
sbagliate e tanto dannose per le casse pubbliche farebbe ancora più bene alla
vita politica della Regione. E del Paese intero. Perché se i cittadini sapessero i nomi di
quelli che mal amministrano, non li voterebbero più.
E qui mi scappa da ridere. Da
ridere forte. E non riesco a fermarmi.
Non mi pongo troppe domande sulla
qualità della “opposizione” in Basilicata; mi pongo quesiti (retorici) sulla
reale libertà di stampa in Italia.
E qui la smetto: la risata mi si
spegne in gola.
Sarebbe interessante sapere anche da chi questi signori hanno acquistato i prodotti finanziari (col denaro collettivo) e capire cosa hanno avuto in cambio.
RispondiEliminaFrancesco