L'Italia è un ben strano paese: pare che colà i governanti siano particolarmente inclini a dettare leggi e divieti iniqui e incomprensibili.
Sembra addirittura che esistano da tempo degli specifici comitati di studio demoscopico che periodicamente riferiscono al governo quali siano le più diffuse inclinazioni degli Italiani e che dopo approfonditi successivi passaggi parlamentari, il governo, immancabilmente, provveda a emanare regolamenti e divieti che, proibendo le più comuni abitudini dei sudditi, le rendano infrazione o dolo, se non addirittura reato.
Appurato, per esempio, che gli Italiani hanno l'abitudine di parlare a telefono mentre guidano l'auto, il governo ha provveduto a emanare apposito divieto. Lo stesso è accaduto per le cinture: accertata la intolleranza italica alla bretella, il solerte legislatore l'ha subito resa obbligatoria. E così di seguito: gli italiani firmano a manetta assegni post-datati? e il governo subito li proibisce; sparano botti paurosi e pericolosi a Capodanno tanto da lasciarci mani, dita occhi se non la pelle? Zac arriva il divieto; tendono a spargere rifiuti in ogni dove? subito un decreto glielo proibisce; pescano e azzannano datteri di mare? Zac! proibito! Amano guidare a tavoletta le auto che i produttori costruiscono apposta sempre più veloci? Alt, vietato! Politici e funzionari amano accettare mance vacanze mazzette stecche trombatine e altri doni dai remagi, a volte a loro insaputa? Be': implacabilmente arriva il divieto. E così per ogni cosa, ormai, per ogni cosa, per ogni singola piacevolezza, interviene lo Stato con i suoi divieti.
Per gli abitanti di quella sfortunata nazione, è solamente mesta speme il pensar l'Italia libera infine dalle leggi; nel cuor d'ognuno si coltiva: una chimera.
(w/cody)
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