Quanto ci costi cappellano:
Esistono i preti militari, i cappellani dell’esercito.
Non sono espertissimo ma credo che uno dei comandamenti più
importanti della religione cristiana sia il quinto, il NON AMMAZZARE, e credo anzi
che debba di sicuro essere il più importante visto che uccidere significa
togliere a qualcuno la vita che iddio gli ha donato; il massimo dono divino è
la vita e sopprimerne una è, di sicuro, la peggiore offesa contro dio che si
possa commettere.
O no?
Quindi se ci sta un posto per il quale ogni buon cristiano debba
provare repulsione è di sicuro una caserma e perciò, i preti, che del cristianesimo
sono i ministri in terra, certamente avrebbero da star lontani da eserciti,
armamenti e truppe d’assalto perché i soldati hanno come specifico compito
quello di ammazzare le persone, vengono accuratamente addestrati a uccidere il
prossimo con ogni arma e a mani nude, ad ammazzare singoli individui o gruppi o
a sterminare all’occorrenza intere popolazioni.
O no?
O no?
Insomma: gli eserciti sono la
violazione istituzionalizzata del quinto comandamento in nome del quale la
chiesa e il clero tutto dovrebbe aborrire violenza, ogni esercito, sinanche il
concetto stesso di arma, a partire dal sasso che Caino usò contro Abele.
O no?
E invece no. In caserma, i preti, a contatto con le armi
bianche, quelle che tagliano le carni delle persone, a contatto con le armi da
fuoco, leggere e pesanti, quella che perforano i corpi e li dilaniano, con i carri
armati, con gli aerei da strage e da bombardamento, i preti ci stanno benone; sereni
e imperturbabili, non fuggono via inorriditi, ma anzi, celebrano messa e
benedicono, prima dell’azione, quegli orrendi strumenti di morte e i loro portatori, anche se ammazzare è una grave trasgressione di uno dei comandamenti più importanti.
Come si spiega?
Non sarà forse che i cappellani stanno là per presidiare col
sacro quei luoghi dove il peccato si commette più intensamente, sempre pronti a
erogare subitaneamente i sacramenti, alle vittime con l'estrema unzione e al
contempo confessione e assoluzione agli uccisori?
Beh, così magari si spiega perché ci siano tanti cappellani
militari in Italia, anche se non si spiega perché li si debba pagare noi
cittadini e non la chiesa, così come pare bizzarro che essi siano pagati come
colonnelli e generali per un totale di oltre 10 milioni di €uri.
Evidentemente è considerato un servizio utile alla comunità e
al Paese. Ma se è così, bisogna convenire che il servizio andrebbe esteso a
tutti gli altri comandamenti, oltre che al quinto, no?
Per completezza.
Nelle carceri – luoghi di pena – infatti i cappellani ci sono
già, e li paghiamo noi; negli ospedali – luoghi di sofferenza e di morte - ci
sono già e li paghiamo sempre noi; dunque, vediamo, ecco: andrebbero introdotti
nei tribunali dove spesso si pecca di falsa testimonianza e dove, a volte, chi
ruba o desidera la roba d’altri viene colà giudicato, ma soprattutto, a pensarci
bene, andrebbero introdotti, i cappellani, a presidiare quei luoghi dove si
pecca contra sestum.
Sì, bisogna istituire d’urgenza il servizio di cappellano in
quei luoghi dove i cristiani, per lo più padri esemplari di tradizionalissima famiglia cristiana, si recano, copiosi, in preda al vizio capitale della lussuria, a peccare
congiuntamente contro il sesto e contro il nono comandamento.
Il cappellano nel bordello, con un servizio di pronto
intervento, impartirebbe prontamente, post
quisque congressus carnalis, confessione e assoluzione alla maddalena et al
lussurioso, contribuendo così ad avere un paese più puro et quidem gravidus, in verità intriso, della grazia divina.
Considerata la bontà dell’intento missionario, lo Stato,
ovviamente, dovrebbe accollarsene il costo. Ma temo che occorrano un paio di
manovre finanziarie per coprire, come dire, il vasto territorio.
Tuttavia non dispero: vista la finalità, gli Italiani timorati
saranno ben felici di pagare questi altri stipendi a piè di lista.
Un dubbio: i cappellani nell’esercito sono pagati come
generali, negli ospedali come medici.
Nei bordelli come sarebbero retribuiti?
Come
maitresses?
Mi pare il minimo sindacale.
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