Ecco qui un fulgido esempio della morale elastica che la Chiesa adotta in materia di fornicazione quando si tratta del premier.
Parla un Vescovo Emerito toscano:
"Se cade Berlusconi siamo nei guai. [...] non vedo politici degni dietro di lui. [...] Io non ne posso più della retorica inutile di Vendola.
Credo, da cattolico, che la omosessualità praticata sia un peccato gravissimo e contro natura, certamente peggiore di chi va con l'altro sesso. Alla luce dei fatti, senza stilare classifiche,
Vendola pecca molto di più di Berlusconi”
"Se cade Berlusconi siamo nei guai. [...] non vedo politici degni dietro di lui. [...] Io non ne posso più della retorica inutile di Vendola.
Credo, da cattolico, che la omosessualità praticata sia un peccato gravissimo e contro natura, certamente peggiore di chi va con l'altro sesso. Alla luce dei fatti, senza stilare classifiche,
Vendola pecca molto di più di Berlusconi”
Altro prelato, ligure, dai microfoni di RadioRai recentemente distingueva invece il peccato dal peccatore. Sì, diceva, la Chiesa condanna l’adulterio, i rapporti fuori del matrimonio, la contraccezione (evidentemente praticata nel bunga-bunga) e la lussuria, la lascivia, la prostituzione, le minorenni, la coca, e tutto il resto. La Chiesa tuttavia condanna i peccati, non giudica il peccatore: solo a Dio spetta il giudizio. Nell’altra vita.
Credo non occorrano altri commenti sulla schifezza di questi sofismi.
Ci toccheranno dosi massicce e quotidiane di Plasil, in gocce e in pillole.
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