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domenica 14 settembre 2014

democrazia


Gli Americani usano esportare la democrazia, lo hanno fatto col Kuwait, con l’Iraq e con tanti altri paesi. Funziona così: loro arrivano con le truppe e i carri armati, scacciano i vecchi dittatori e mettono al governo amici loro che indicono libere elezioni.
Solo che gli abitanti di quei paesi non sono abituati alla democrazia, non sanno adoperarla, spesso non sanno proprio che farsene.
Quei Paesi restano preda dei Ras locali che amministrano il potere in una società che rimane feudale pur dotata di ruoli istituzionali.  
Nel segreto residuale dell’urna di cartone i sudditi - divenuti cittadini senza volerlo - assegnano il voto a chi glielo ha comprato con una promessa o glielo ha estorto con una minaccia, mandando a governare non la parte migliore del Paese, non fra i cittadini quelli più saggi più onesti più disinteressati, ma quelli che, in cambio del voto, promettono e distribuiscono prebende e benefici, quelli che promettono, predando lo Stato, di farli partecipi del bottino, spesso gente mediocre, spesso figuri senza scrupoli.
Ora che ci penso: quella italiana è una democrazia molto giovane: ce l’hanno esportata coi carri armati settanta anni fa.                                                                                  (w/cody)*


3 commenti:

  1. prima di finire la lettura, in mente stavo pensando la stessa cosa circa la conclusione. A questo possiamo aggiungere anche che siamo un paese molto giovane con storie di popoli diversi l'uno dal'altro e qualcuno ha cercato anche di fregare il sud.............ci sarà una Scozia? pio

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  2. In effetti dà da pensare che nel pieno della globalizzazione esplodano impensabili frazionismi regionali.
    L'annessione coloniale del nostro Sud alla Sabaudia è storia di cogente attualità.
    appresto
    co

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  3. Hai dimenticato la Coca cola che apre tutte le porte …enjoy!
    (francomartina)

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