visitatori

giovedì 25 agosto 2011

Ho visto città sporche

Ho visto città pulite dove i cittadini non gettano in terra neppure la cenere della sigaretta, figuriamoci le bottiglie.

Ho visto città pulite dove se qualcuno sporca, i concittadini lo guardano male o lo rimproverano.


Ho visto città  pulite dove i netturbini puliscono le strade e i marciapiedi, ogni notte, presto e bene.


Ho visto città pulite dove se qualcuno sporca, i vigili lo multano.


Ho visto città pulite dove, se la ditta che deve tenerla pulita non esegue il suo compito, il Comune interviene e fa rispettare il contratto.


Ho visto città sporche.


Se una città è sporca, è perché i suoi abitanti la sporcano (mica i Marziani) e quelli che vedono sporcare non dicono nulla e quelli che dovrebbero pulire non lo fanno o lo fanno poco e lo fanno male e quelli che dovrebbero vigilare non vigilano affatto.


Per questo certe città sono sporche.


Sono sporche perché sono abitate da persone che buttano i fazzolettini e le bottiglie dal finestrino dell’auto, che lasciano cacare i cani per strada, che demoliscono le piazze i mulini e le panchine, imbrattano i muri con i loro stupidi nomi e vanno a gettare fazzolettini nell’erba finanche nei Parchi, persone che lanciano le buste della monnezza sui marciapiedi ché non si abbassano, loro, a depositare i rifiuti negli appositi bidoni, persone che per sfregio buttano la plastica nell’umido e il vetro nella carta.


Ma sono sporche anche perché ci sono persone che, stipendiate per pulire, non puliscono, che lasciano campane per giorni e giorni stracolme di rifiuti, che non spazzano mai le strade e non svuotano i bidoni oppure lo fanno alle otto del mattino, ora di punta del traffico urbano, così il blocco stradale è assicurato, la pulizia molto meno.


E sono sporche anche perché le persone che governano quelle città non si possono permettere di rimproverare le ditte appaltatrici.


E sono sporche anche perché le persone stipendiate per controllare non si possono permettere di eccepire.


Non se lo possono permettere.

E così, in certe città, fra una discarica urbana e l’altra, capita di vedere la carcassa di un gatto morto giacere per due giorni nelle vie del centro, chessò magari non lontano dal Municipio, senza che nessun netturbino o vigile o assessore vicesindaco sindaco consigliere ausiliario del traffico e ogni altro solenne stipendiato garante della Polis si sogni di rimuoverla o farla rimuovere da chi di competenza con un colpo di telefono.


Ma che c’entrano gli ausiliari del traffico? Giusto: Al gattomorto non era scaduto il grattino della sosta, quindi non gli interessava: non è di loro competenza.



(w/cody)*


Nessun commento:

Posta un commento