Il Dr. Carlo Gaudiano è un medico ematologo e, da vero uomo di
scienza, esercita la professione secondo quegli autentici valori che un medico lombardo
mio amico riassume così: “ribadisco
che al centro della vita del medico ci debba essere sempre il paziente, che
viene prima anche della sua stessa vita; altrimenti sarebbe stato meglio
scegliesse un'altra professione”
(Paolo Adamoli). Oltre che medico ospedaliero il Dr. Gaudiano è volontario protagonista
di una strenua lotta alle malattie del sangue in Albania con la associazione “Un
cuore per l’Albania”; al sostegno di queste attività vengono devoluti totalmente
gli incassi della vendita di questo libro.
Carlo Gaudiano cerca
ogni giorno di spingere le proprie conoscenze oltre i confini del già noto; in
lui la passione di scoprire i segreti
della natura per combattere la malattia si trasforma in azione, in paziente,
metodica, determinata attività di ricerca e di studio, che lo porta dall’ospedale
ai musei, dalla corsia ai laboratori dell’Agrobios, in una instancabile corsa
alla acquisizione di dati sulla genetica della popolazione lucana, alla ricerca
di un rimedio per le malattie del sangue.
Il libro intitolato “Il popolo materano fra storia e
biologia” rendiconta un lavoro scientifico di alto pregio che dall’esame di
decine di migliaia di campioni di DNA finalizzato alla diagnosi di particolari
malattie, giunge a offrire, nella rielaborazione della vasta messe di
informazioni raccolte, importanti elementi di comparazione utili per uno schema
di genetica della popolazione di Basilicata. Interessante è che lo studio del
DNA è stato esteso dal Dr. Gaudiano alle ossa umane conservate nei musei del
Materano risalenti all’epoca della Magna Grecia, al VI e al IV secolo a.c.
Da questa immagine si comprende in modo intuitivo come,
secondo gli studi del Dr. Gaudiano, il
patrimonio genetico dei Lucani sia diverso da quello di tutte le altre regioni
d’Italia. Si nota che Pugliesi e Campani, per esempio , al pari di altri popoli,
sono fra loro geneticamente diversi, ma
la diversità dei Lucani da tutti gli altri è di gran lunga più accentuata.
Questa particolarità attiene all'isolamento genetico che la
provincia di Matera ha vissuto nei secoli passati, quando, non avendo
particolari ricchezze attrattive e per la posizione geografica di interno
rispetto alle coste, non ha subito invasioni né colonizzazioni che sempre
comportano la mescolanza di geni nelle generazioni successive.
Il lavoro del Dr. Gaudiano è pregevole per le rivelazioni
sulla specificità genetica della provincia di Matera ma offre interessantissimo
materiale di studio per approfondimenti storici, demografici, antropologici,
linguistici, che spero possa essere ripreso da altri studiosi.
L’opera ha il raro merito di divulgare la conoscenza della genetica
che non pare molto diffusa in Italia, paese nel quale parlare di scienza, di
evoluzionismo, di origine genetica dei caratteri, di neurotrasmettitori,
provoca ancora mal di pancia a troppe eminenze, per cui credo occorra ringraziare
i telefilm polizieschi americani se in Italia, almeno davanti alla TV, oggi si parla di DNA più
che nelle aule scolastiche.
Col tempo, grazie anche a scienziati come Carlo Gaudiano, si potrà
diffondere la consapevolezza che parlando di DNA, forse si tratta della struttura primaria della
vita sul nostro pianeta.
Enclave, nel bene e nel male. Il dna delle espressioni artistiche locali nel tempo potrebbe risultare altrettanto illuminante. I moduli pittorici rilevabili nelle chiese rupestri, tipic di una cultura e di un gusto medioevale, da noi hanno resistito quasi fino al Seicento. Esistono simili isole culturali, da questo punto di vista, nei Balcani. Stesso fenomeno artistico, per quanto, in un momento in cui la tirannia del presente ci sta schiacciando sotto il suo inesorabile tallone, ritardare i tempi non è detto che sia sempre un guaio, purchè vi sia consapevolezza, ovviamente. (Pasquale Doria)
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