visitatori

domenica 23 febbraio 2020

amor di Patria e economia di mercato

Ci fu un tempo in cui la emissione di un francobollo commemorativo era un avvenimento importante per lo Stato e per il Paese stesso.
Dedicare un francobollo a Marco Polo, o a Raffaello Sanzio significava far circolare in Italia e all’estero, su un quadratino, una porzione delle radici fondanti del nostro Paese; basti pensare alle emissioni della serie “Turrita”, simbolo incoronato dell’Italia stessa, oppure al francobollo dedicato alla Resistenza partigiana, momento fondante della Repubblica, o a quello di Alessandro Volta o di Goffredo Mameli, per comprendere intuitivamente il senso del discorso.
Un pezzo della identità patria, insomma, studiato, deliberato, valorizzato e stampato per dar lustro all’Italia.
Capita ora di vedere che vengono emessi francobolli non più dedicati al Colosseo o a Galileo, ma a prodotti commerciali, come questi qui raffigurati. Vedo da google che ne sono stati emessi diversi altri commemorativi (ohibò!) di altre marche, di pasta, di merendine, liquori cioccolatini e via scoprendo vantaggi, come se non bastassero gli spotti alla TV. 


Questo lo stato delle cose: si smette di ricordare scienziati o grandi artisti per inneggiare a prodotti da banco; se penso che in certe città si intitolano le piazze non più agli eroi del Risorgimento o della Resistenza (a questi ultimi comunque davvero di rado) ma a palazzinari costruttori, mi rendo conto che si tocca ormai davvero il fondo.
Palazzinari che si presume munifici almeno al pari di certi banditi inspiegabilmente sepolti nelle chiese vaticane accanto a santi e grandi papi.
Cominciamo allora a cambiare il nome delle strade in onore dei prodotti da banco in sostituzione dei padri della patria! Si può cominciare da via Verne, per esempio: sulle tabelle e sui documenti basterà aggiungere una “L” e così via Vernel lo sciacquamorbido è servita; a via Nicola Sole, basterà cambiare il Nicola in Piatti per avere l’effetto modernizzante, a via Lucana, basterà cambiare la vocale in coda  per avere Corso Amaro Lucano, che via Vena è un po’ sacrificata. E non credete sarebbe bello avere un bel corso Nutella?
Al Natale si è già da tempo provveduto col simbolo della Coca-Cola che è quel rosso Babbonatale che gigiona ormai in ogni casa; Halloween ha preso il posto del vecchio ognissanti e fra poco verranno rimosse le statue di padrepio e rimpiazzate col magico mastrolindo che a miracoli non è secondo a nessuno.
Oh, siamo o non siamo nella economia di mercato?

Ti piace? E allora: pedala.

Nessun commento:

Posta un commento