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mercoledì 9 marzo 2016

arte a Matera negli anni '70


Prima della pellicceria in quei locali ci stava il "GrottArt Club", una prestigiosa galleria d'arte che esponeva personali e collettive di pittori importanti. Là ho conosciuto nel 1972 Angelo Titonel, esponente del realismo magico italiano e poi Antonio Bertè, scomparso nel 2009, pittore poliedrico e pieno di vita.
Altra suggestiva galleria d'arte era in via Rosario gestita da Fontana; ci si accedeva da un portoncino che dava in una lunga scalinata verso le cantine e le stanze di sotto: una meraviglia architettonica.
Il centro delle arti visive era via Margherita - che io chiamavo via Margutta – per il continuo fiorire di laboratori, bottegacci e gallerie d'arti figurative, cito, uno per tutti il maestro Ugo Annona, ma ce ne erano tanti altri ora famosi. Molto più prosaicamente ora quella strada si chiama delle Beccherie: da tanti anni non vi è più arte in quella via e né più beccherie, per la verità.
Franco Di Pede vi aprì, nella nostra via Margutta, il proprio studio di arte quando il negozio di dischi e musica di famiglia si spostò sul Corso di fronte alle poste. Fu Franco, mio insegnante d'arte alle medie, a farmi scoprire, più tardi, Dino Buzzati disegnatore e Buzzati scrittore, una volta che venne nel Liceo Duni a mostrarci il "Poema a fumetti"; lo rappresentava con una strana lanterna magica, forse di sua creazione, che ne riproduceva immagini e suoni in un'aula buia. Un’esperienza indimenticabile.
Cominciava, via Margherita, poco dopo la libreria Cifarelli e lungo il suo percorso vi erano laboratori d’arte, negozi di musica come quello di Riefolo e poco lontano quello dei Di Pede e nella traversa del Corso la libreria Montemurro e di fronte la libreria edicola di Pizzilli: un intero percorso di cultura, arte, letteratura, di musica: la strada finiva al Conservatorio Duni.
Le personali d’arte erano frequentissime, annunciate con locandine nei bar e non me ne perdevo una, affascinato da quei segni, dalla immagin-azione al potere di quegli anni, gli anni ’70, quando a Matera funzionavano quattro sale cinematografiche, sempre affollate per le pellicole di primissima visione e, a volte, anche per rappresentazioni teatrali.
All’epoca Matera non era Capitale della cultura.
Ora quelle vie sono piene di negozi che vendono oggettistica, panini, pizzette,birre, souvenirs, prodotti tipici.


1 commento:

  1. Io ho uno sfumato ricordo che combacia col tuo, ricordo rassegne cinematografiche e concerti di musica classica ...

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