Qualche giorno fa la Signora Ministro della istruzione ha voluto salutare dagli schermi TV tutti gli studenti chiamati alle prove della maturità.
Di buon mattino si è affacciata nelle case degli esaminandi e degli italiani tutti e ci ha rammentato che il famigerato '68 ha fatto sparire la meritocrazia nelle scuole, sostituendola con un errato egualitarismo il quale ha privato il Paese di una "selezionata" classe dirigente e che lei intende porre rimedio a questa stortura storica, ripristinando la necessaria serietà nelle scuole e nelle università.
Fin qui ho riassunto con parole mie quello che ha detto la ministra, avendo ella utilizzato altro fraseggiare.
La proposizione con cui ha concluso la sua allocuzione monitoria e augurale , invece, la riporto qui testualmente:
" (...)Voglio ora FARE un GROSSO IN BOCCA AL LUPO a tutti (....).
In quel momento ho capito che la Gelmini ha ragione: non c'è meritocrazia in Itala, per nulla. L'egualitarismo distorto danneggia il paese e lo mette in condizione di non poter competere sugli scenari internazionali.
In Italia non c'è affatto selezione della classe dirigente, altrimenti, una che dice voglio " fare un grosso in bocca al lupo" non avrebbe mai potuto fare il ministro e men che meno il ministro della ISTRUZIONE, colui il quale cioè si presume debba essere fra le personalità più "istruite" e colte del Paese.
Uscendo di casa ancora rimuginavo il costrutto di quella infelice frase appena udita dai TG del mattino, quando mi sono imbattuto nelle signore che armate di secchi e di stracci venivano a curare le pulizie degli androni condominiali. Un giovanotto pettinato e ansioso correva giù per le scale per andare, presumo, a sostenere gli esami di maturità e una delle signore, brandendo la ramazza gli ha gridato sorridendo: "ti faccio un grosso in bocca al lupo".
Mi sono complimentato con la donna, che mi disse non essere andata oltre le elementari: “in bocca al lupo, le ho detto, lei può diventare ministro da un giorno all'altro, signora mia.
Il nostro è un grande Paese che offre le migliori opportunità a ciascun cittadino.”
PS.
Da settembre la scuola si prepara a lasciare fuori dal lavoro altre migliaia di figure professionali, fra docenti e non docenti, tanto per contribuire alla rinascita culturale del paese.
l'alta classe dirigente
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