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sabato 16 luglio 2011

soluzione semplice

Giorni fa si era rotto un tubo idraulico nella parete fra la cucina e il bagno e l'acqua aveva invaso tutta la casa, aveva scovato vecchi lanicci annidatisi sotto i mobili, portato a galla piccole palline smarrite dal gatto di casa dietro il frigo e poi inzuppato mobili, libri tavoli e sedie, armadi e comò, dormose e trumò, l'arazzo rococò e la cappottiera del bistrò e dopo aver danneggiato l'intero mio appartamento, aveva cominiciato anche a defluire dal pavimento e dalle scale nelle abitazioni sottostanti. I vicini vennero ben presto a protestare e mi trovarono intento a raccogliere l'acqua dal pavimento con uno straccio che poi strizzavo in un secchio che, quando era pieno andavo a riversare nella tazza del cesso. Ma i miei sforzi erano vani, per quanti litri di acqua potessi raccogliere dal pavimento altri cento litri si riversavano per casa. Così i vicini solidali si armarono di secchio e stracci e presero a raccogliere l'acqua dal pavimento e dalle scale e dai pianerottoli nel frattempo inondati. Ben presto non ci fu vicino che non partecipasse alla solidale raccolta di acqua nel condominio, salvo un condomino del terzo piano, un settentrionale con una brutta anchilosi al dito medio della mano destra che gli impediva di dare una mano a me e ai volenterosi coinquilini. sinché una signora dal passo deciso, detta perciò la federmarescialla che abita due isolati più sotto non giunse decisa sul posto e prima di dire buongiorno o buonasera, con un netto gesto del polso chiuse la valvola di sicurezza dell'acquedotto e il getto dalla parete, esalati gli ultimi fiotti, cessò rapidamente.
E così, interrotto il flusso, in poco tempo riuscimmo a raccogliere tutta l'acqua versata e ad asciugare finalmente l'intero condominio che parve rinato, ripulito e tirato a nuovo come una bella palazzina del Mezzogiorno d'Italia.
Fu una bella lezione per me e per tutti noi: innanzitutto chiudere il rubinetto, fermare la fonte, cassare la sorgente. Nessuno ci aveva pensato e stavamo tutti lì a raccogliere acqua che continuava a crescere e avremmo lavorato fino alla fine dei nostri giorni senza venire a capo del problema, distruggendo le nostre case e le nostre vite.
E mi sono chiesto: non si potrebbe fare la stessa cosa per la monnezza?  La produzione di rifiuti non si può eliminare, è naturale, ma senza dubbio si possono ridurre gli imballi.
(continua)

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