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martedì 26 luglio 2011

i nuovi schiavi

L'America agraria nell'800 abolì la schiavitù perchè ormai a conti fatti non risultava più conveniente. Acquistare gli schiavi negri, nutrirli, ospitarli, curarli perchè lavorassero nelle immense piantagioni di cotone era molto costoso e presto - con le macchine a vapore - risultò più conveniente il modello industriale con gli operai che pure lavoravano ma non bisognava acquistarli, nè alloggiarli, nè nutrirli, bastava dargli una paga con la quale potevano fare shopping andando a comprare ciò che avevano appena prodotto e liberi tutti.  Se l'operaio non mangia, fatti suoi, se non ha un alloggio non è più un problema del padrone e se si ammala beh, dio è grande e che lui si arrangi, mentre invece uno schiavo è un capitale, quasi come un armento, quasi come un cavallo, ti sta sul bilancio dell'azienda come bene strumentale e se ti muore è una perdita. Meglio gli operai.
Per l'industria, meglio gli operai.
Ma nei campi di cotone, nei campi di pomodoro in Italia, per esempio, gli operai non vanno bene, costano troppo, accampano diritti, vogliono la paga e la pause, si organizzano: no, no, meglio di no, nei campi di pomodoro vanno molto meglio i negri che costano niernte, non si organizzano, lavorano e basta senza grilli per la testa. Tanto più che al giorno d'oggi c'è anche la convenienza che non bisogna più spendere tanti soldi come un tempo per andare con le navi negriere a catturali in Africa.
Oggi - per fortuna -  dall'Africa i negri ci vengono da soli e a spese loro, un biglietto viaggio su na nave negriera lo pagano anche molto caro e alla stagione giusta, eccoli che arrivano, pronti per lavorare come i loro bisnonni nei campi dell'uomo bianco. Ma rimane il problema che bisogna alloggiarli, nutrirli, curarli, e qui vengono le note dolenti che rendono insostenibile lo schiavismo: ai negri mica possono provvedere quelli che dal loro lavoro ci guadagnano, cioè i padroni dei terreni o i mercanti di pomodori o le industrie conserviere: non possono, non gli conviene. Mica possono fare come con gli schiavi, che i padroni li alloggiavano e nutrivano: no, loro la schiavitù l'hanno abolita, mica possono occuparsi della manovalanza? E se l'hanno abolita, la schiavitù, l'hanno abolita sul serio, non si può insistere.
E allora come si fa? Semplice, si solleva il problema umanitario e si convince  la Regione o lo Stato a creare delle strutture adatte a ospitarli e a curarli. E questi, dopo qualche apposito bell'articolo sui giornali, lo fanno: per ragioni umanitarie, si intende; prendono e coi soldi dei cittadini creano delle strutture di accoglienza e per tutta la durata della raccolta provvedono ai bisogni dei lavoratori. A spese dei cittadini che pagano le tasse. Eh, sì, proprio così, proprio nel senso che noi tutti contribuenti ci accolliamo la creazione dei campi di accoglienza e ne paghiamo i costi mentre loro, i padroni dei campi e delle fabbriche si spartiscono gli utili del pomodoro. Poi i loro pomodori, noi (e anche i negri che li hanno raccolti) ce li dobbiamo andare a comprare nei loro negozi, ma mica ci fanno lo sconto. Non è previsto. Noi paghiamo di nuovo e loro incassano di nuovo.
Bello, vero?
Se fosse stato così 150 anni fa negli USA, non avrebbero fatto neppure la guerra di secessione.

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