visitatori

sabato 2 agosto 2014

le scritte sui muri di Irsina

Nelle strade di Irsina sono ancora leggibili alcuni resti di scritte d'epoca fortunosamente sopravvissute ai protagonisti e alle imbiancature dei fabbricati, quelle che si portarono via quasi tutte le scritte del D.D.T. 1961 e 1964 e la spettacolare scritta "GLORIA A STALIN" che qualcuno aveva pennellato in rosso di fronte a una chiesa.

abbasso SCELBA 

Mario Scelba, siciliano, allo sbarco degli Americani, da Popolare sturziano diviene uno dei fondatori della Democrazia Cristiana. 
Che bella coincidenza! Anche Forza Italia, alla caduta della DC, nasce in Sicilia nei modi che la storia racconta. 
Scelba, ministro degli interni democristiano dal 1947 al 1955, espulse dal corpo della Polizia tutti gli agenti che avevano avuto parte alla lotta partigiana e che avessero idee di sinistra, e avviò una lunga campagna di repressione violenta nei confronti della sinistra. In sospensione dei diritti costituzionali usò la polizia di Stato per reprimere la sinistra italiana, e per perseguitare, schedare, manganellare e a volte uccidere militanti sindacali e politici. Si contarono quasi duecento morti nelle manifestazioni di piazza ad opera dei celerini, agenti del corpo di polizia chiamato celere.
Ad Irsina in quegli anni resi caldi delle occupazioni delle terre da parte dei braccianti e dalla forte e popolare militanza a sinistra, oltre che la caserma dei carabinieri vi era anche un commissariato di polizia; considerando che la delinquenza comune in un paese come Irsina era del tutto trascurabile, si comprendeva che il dispiegamento di forze dell'ordine era solamente in chiave politica per la repressione della organizzata sinistra locale i cui esponenti erano sorvegliati a vista notte e giorno dalla polizia.
Come non hanno mai fatto con i mafiosi. 
La scritta fotografata può risalire alla fine degli anni '40 del secolo scorso, ma potrebbe anche essere del 1953, quando Scelba fu il primo firmatario della famosa legge truffa (una specia di Italicum) che puntava a rafforzare il partito maggioritario che allora era la DC e ridurre la presenza in parlamento delle opposizioni. Un parlamento di nominati, a Scelba non veniva in mente. Manco a Scelba.

RESTIVO è ...  po






























La scritta è consunta, si legge bene il nome di Restivo ma il resto della frase è compromesso dagli anni e dalle cancellature.
Siciliano (anche lui), democristiano della prima ora (anche lui) ministro degli interni (anche lui) nei governi di Rumor, Leone e di Emilio Colombo, Franco Restivo si occupò di ordine pubblico, sempre in chiave politica dal 1968 al 1971, gli anni della contestazione giovanile, dell'autunno caldo operaio, della strage di Piazza Fontana, dei depistaggi, dei servizi deviati, della strategia della tensione; gli anni di quelle attività palesi e segrete e sempre violente, tese a impedire - come nel 1948, come nel 1993 - che la sinistra italiana potesse arrivare al governo del paese. 

Scrivere sui muri è deprecabile usanza incivile. Tuttavia, dopo 60 anni leggere sui muri il nome di Scelba o di Restivo ha un senso diverso dal leggervi TVB o viva inter.
---
P.S. 
con i fondi FESR si potrebbe finanziare una ricerca sulle scritte murali residuali dagli anni '50 a oggi, con interessamento delle sovrintendenze multiple, gli enti conservazionali, gli organi volitivi 2019 candidata, con il reclutamento di consulenze esterne/alterne/interne una parte di governo e una parte all'oppiosizione.
Un'idea.



1 commento: