La
vita culturale della città sembra la caricatura delle attività scolastiche dei
nostri figli: la recita di Natale e il presepe vivente con la maestra
prevalente, il saggetto di flauto dolce con la proffa di musica, la recita di
carnevale, la mostra dei manufatti in Fiera con il prof di applicazioni
tecniche, il saggetto di danza classica e moderna e il musical delle superiori
con le zie commosse e i genitori colle telecamere a filmare i pargoli
mascherati, gelati, pizzette e i costumi, la corsa nei due Sassi e il basket in piazza col prof d’educazione
fisica, e ora anche il veglione di capodanno col presentatore famoso che dice
le barzellette sporche come lo zio e conta i secondi all’incontrario colla
bottiglia dello spumante in mano: sette, sei … tre, due, unoooo … flop.
L'allineamento alla perenne infanzia del consumismo è completo.
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