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domenica 17 agosto 2014

tasse

Lo dicono chiaramente, neanche ce lo lasciano più sospettare mormorando fra i denti nei corridoi. 

Lo dicono espressamente: tassare i ricchi porta poca sostanza, perchè i ricchi sono pochi e non ci si ricava molto. 

Dalla scorticatura dei poveracci, del ceto medio, dei non ricchi, che in verità sono molto più numerosi, si ricava tanto di più. 

Tassare i ricchi non vale la candela che si arde: è la inflessibile legge dei numeri, mica una protezione di casta.

Nooo, che dice, Signor mio, ma se lo tolga dalla mente, è solo davvero una questione di numeri, si sa, l'economia è una questione di numeri. 

Da che mondo è mondo le cose vanno così, il popolo è abituato ai sacrifici, alle rinunce... 
Se lo lasci dire, ma già lo sa: quelli, i ricchi, non ci sono proprio abituati ai sacrifici. 

Ma ssuuvvia, non si immusonisca, Signor mio, lasci perdere le vecchie ideologie e guardi in faccia la realtà.

Ma se lo immagina, lei, un ricco in fila in banca a pagare le tasse?

Ma se lo immagina, lei, il vescovo in coda alle poste a versare l'IMU mentre l'autista tiene accesa la BMW comprata con le offerte dei fedeli che stringono la cinghia?

Ma se li immagina? 
(w/cody)*

3 commenti:


  1. …italia paradiso fiscale e il ricco prosperò tale e quale,
    come in Svizzera. A proposito e il rientro dei capitali ?
    Gli amici ‘’trasversali’’ della zecca fiorentina cosa dicono ?
    /francomartina)

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    1. la continuità nel cambiamento di nulla........-pio

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  2. la continuità nel cambiamento del nulla-pio

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